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La bandiera e l'inno

Presentazione

Il territorio

Cartina del Kazakistan

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Cartina delle principali città

L'economia

Cenni storici

Kazakistan in Asia

Le città Astana Almaty Pavlodar

Paesaggio degli Altaj Mar Caspio Sor Kaydak Tre laghi (Lago d'Aral) Lago d'Aral Frangivento lineari di alberi La più importante regione di coltivazione del cotone Il Grande Lago Almaty Vista aerea di Almaty Palazzo presidenziale di Akorda La moschea Hazrat Sultan Khan Shatyr (Royal Marquee) Il lago Rakhmanov

Geografia Asia-Oceania

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Bandiera del Kazakistan

La bandiera

Un sole d'oro con 32 raggi sopra un'aquila di steppa dorata svettante, entrambi centrati su uno sfondo blu cielo;

il lato issatore visualizza un modello ornamentale nazionale "koshkar-Muiz" (le corna del montone) in oro;

il colore blu è di significato religioso per i popoli turchi del paese, e quindi simboleggia l'unità culturale ed etnica;

rappresenta anche il cielo infinito e l'acqua;

il sole, fonte di vita ed energia, esemplifica la ricchezza e la pienezza;

i raggi del sole sono a forma di grano, che è la base dell'abbondanza e della prosperità;

l'aquila è apparsa sulle bandiere delle tribù kazake per secoli e rappresenta la libertà, il potere e la fuga verso il futuro.

Inno del Kazakistan.

GEOGRAFIA - ASIA - KAZAKISTAN

PRESENTAZIONE

Il Kazakistan confina a Est con la Cina, a Sud-Est con il Kirghizistan, a Sud con l'Uzbekistan, a Sud-Ovest con il Turkmenistan;

a Ovest si affaccia sul Mar Caspio, mentre a Nord e a Nord-Ovest confina per lungo tratto con la Russia.

Ha una superficie di 2.724.900 kmq e una popolazione di 20.260.006 (2024) abitanti, con una densità di 6 abitanti per kmq.

L'immigrazione massiccia dalla Russia, a partire dal XIX sec., ha mutato profondamente la composizione etnica del Paese:

i Kazachi autoctoni formano il 46% della popolazione, mentre i Russi costituiscono il 34,8%.

Altre minoranze consistenti sono gli Ucraini (4,9%), i Tedeschi (3,1%) e i Tartari (1,9%).

Lingua ufficiale è il kazako, pur essendo assai diffuso il russo.

Le religioni più diffuse sono quella islamica e cristiano-ortodossa.

Già Repubblica federata nell'ambito dell'URSS, il Kazakistan è una Repubblica il cui presidente viene eletto per cinque anni a suffragio diretto.

L'unità monetaria è il tenge.

La capitale è Astana (270.400 ab.).

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IL TERRITORIO

Il Paese è delimitato dalla depressione del Caspio a Ovest e dai grandi sistemi orografici dell'Asia centrale a Est.

Comprende gli alti corsi dei fiumi siberiani Isim e Irtys a Nord e i deserti del Turkestan a Sud.

La regione settentrionale, pianeggiante, è un ricco territorio agricolo, estensione delle terre nere siberiane.

La zona intermedia, ondulata, era occupata in età glaciale da una superficie lacustre congiunta con il Mar Caspio, di cui rimangono resti nei Laghi d'Aral, Balhas e Zajsan;

è oggi un bassopiano semidesertico.

Il settore orientale è montuoso, intervallato da pianure pedemontane e dominato dalle catene della Listvjaga, del Kolzun e del Tigirek, tutte appartenenti al complesso dell'Altaj, e dal Narim-Kolbin, parte della catena del Targabataj.

Tra i principali fiumi, l'Ili, l'Ural, che sfocia con ampio delta nel Mar Caspio, il basso corso del Syrdarja, l'alto corso dell'Isim e dell'Irtys.

Il clima è di tipo continentale, rigido in inverno e molto caldo in estate.

I kazaki etnici derivano da un mix di tribù nomadi turche che migrarono nella regione nel 15 ° secolo.

La steppa kazaka fu conquistata dall'Impero russo nel 18 ° e 19 ° secolo, e il Kazakistan divenne una Repubblica sovietica nel 1925.

La repressione e la fame causate dalla collettivizzazione agricola forzata portarono a più di un milione di morti nei primi anni 1930.

Durante gli anni 1950 e 1960, il programma agricolo "Terre Vergini" ha portato ad un afflusso di coloni (per lo più russi etnici, ma anche di altre nazionalità) e al momento dell'indipendenza del Kazakistan nel 1991, i kazaki etnici erano una minoranza.

Le minoranze etniche non musulmane hanno lasciato il Kazakistan in gran numero dalla metà degli anni 1990 fino alla metà degli anni 2000 e un programma nazionale ha rimpatriato circa un milione di kazaki etnici (da Uzbekistan, Tagikistan, Mongolia e dalla regione cinese dello Xinjiang) in Kazakistan.

Come risultato di questo cambiamento, la quota etnica kazaka della popolazione ora supera i due terzi.

Cartina del Kazakistan

Cartina del Kazakistan

Paesaggio degli Altaj nella regione di Gorno Altajsk (Siberia)

Paesaggio degli Altaj nella regione di Gorno Altajsk (Siberia)

Google map

Mappa del Kazakistan che mostra le principali città e parti dei paesi circostanti e il Mar Caspio.

Mappa del Kazakistan

L'ECONOMIA

La diffusione massiccia dell'irrigazione, specie nel bacino dell'Irtys, ha permesso lo sviluppo dell'agricoltura in zone prima desertiche.

Le terre nere dei rilievi, nei bacini alti dei fiumi Isim ed Irtys, sono largamente coltivate con cereali (grano e miglio);

le piane pedemontane meridionali, verso il Tien Shan, forniscono tabacco, cotone e riso.

Le oasi producono frutta e legumi, mentre nella vallata del Syrdarja si coltiva la vite.

I bovini vengono allevati prevalentemente a Nord, mentre a Sud predominano gli ovini (pecora «karakul» e «astrakan»).

Il sottosuolo è ricco di materie prime e di risorse energetiche:

petrolio, gas naturale e carbone, fosfati, rame, cromo, piombo, zinco, ferro e manganese.

Fra i centri industriali più importanti vanno segnalati Karaganda, Temir-Tau e Begovat per la siderurgia.

Raffinerie di petrolio e fabbriche di fertilizzanti azotati sono presenti a Cimkent e Pavlodar.

A Dzjambul si producono superfosfati.

Cimkent ospita anche importanti cotonifici, mentre a Petropavlovsk e Semipalatinsk è presente l'industria alimentare.

Significative sono pure le industrie chimiche e petrolchimiche.

Dopo l'indipendenza il Governo ha lanciato la privatizzazione di molte aziende pubbliche, ha promosso la liberalizzazione dei prezzi e l'apertura agli investimenti esteri, provocando tuttavia una grave recessione da cui il Paese sta tentando di uscire.

L'economia del Kazakistan è la più grande degli stati dell'Asia centrale, principalmente a causa delle vaste risorse naturali del paese.

Le questioni attuali includono:

diversificare l'economia, ottenere l'adesione a istituzioni economiche internazionali globali e regionali, migliorare la competitività economica del Kazakistan e rafforzare le relazioni con gli stati vicini e le potenze straniere.

CENNI STORICI

Il territorio del Kazakistan fu popolato fin dal II millennio a.C. da tribù dedite all'agricoltura e all'allevamento.

Nel III secolo a.C. è noto che si imposero su altre quelle degli usuni e kangli, mentre successivamente la regione fu occupata dagli unni guidati da Attila, finché questi non furono cacciati dai turchi.

I conquistatori costruirono moschee e cercarono di imporre l'Islam.

Tra l'IX e il XII secolo d.C. la regione fu occupata da tribù composte da popolazioni nomadi che si dedicavano principalmente all'allevamento, ma gradualmente cominciarono a sorgere città per insendiamenti stanziali, prime tra tutte Otrar, Suyab, Balasagun.

Dal Kazakistan passava la grande «via della seta», che univa Bisanzio, l'Iran e la Cina.

Al termine del XV secolo si costituì il khanato kazako, formato dagli yuzi (orde) Maggiore, Medio e Minore:

una specie di alleanza tra tribù affini.

Si formò a quell'epoca l'identità etnica dei kazari, costituita dalla fusione di genti turche con popolazioni mongole, spinte a Ovest dall'espansione delle tribù guidate da Gengis Khan.

Dopo la morte di quest'ultimo e la suddivisione del suo Regno, i kazaki si stabilirono fra i Laghi Bajkal e Balhas.

Verso la fine del XV sec., guidate dai due principi fratelli Gianibek e Giray, queste popolazioni si spostarono ulteriormente a Ovest e, approfittando del periodo di decadenza della civiltà turco-mongola dell'Asia centrale, fondarono un Regno nel territorio pressappoco corrispondente all'odierno Kazakistan.

Giunto a un livello di notevole prosperità durante il Regno del khan Kassim, figlio di Gianibek, lo Stato dei kazaki si rafforzò (fine del sec. XVI) sotto il governo di Tavakkul.

Kazakistan in Asia

Asia Kazakistan

Principale risorsa del popolo kazako fu comunque l'attività predatoria, esercitata ai danni delle carovane che attraversavano il Turkestan e che ebbe un arresto con la distruzione del Regno a opera dei Calmucchi alla fine del XVII sec.

I kazaki ripresero la vita nomade e si organizzarono in tre orde indipendenti, stanziatesi rispettivamente nella regione di Taskent, nella zona di Mogulistan e in quella di Desti-Kipcak.

Indebolite dalle continue lotte con le popolazioni circostanti, le genti kazake furono costrette, tra il 1731 e il 1781, ad accettare la presenza russa.

Gli yuzi Medio e Minore caddero sotto la protezione della Russia, che concesse loro la libertà fino al decennio 1820-30 quando, a causa delle frequenti ribellioni, eliminò la loro autonomia.

Nel 1848 la sconfitta dello yuzo Maggiore completò l'annessione del Kazakistan all'impero russo.

La Russia instaurò le proprie istituzioni di governo, stabilì zone proibite ai kazaki e costruì nuove città, fino a dichiarare tutto il territorio proprietà dello Stato.

Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento vennero costruite dai russi le grandi linee ferroviarie che attraversarono la regione, la unirono ai centri più lontani e facilitarono lo sfruttamento delle ricchezze del sottosuolo:

dal carbone al rame, dal tungsteno al ferro fino al petrolio sotto il Mar Caspio. Ad inizio secolo sorse in Kazakistan un piccolo movimento nazionalista e dopo la rivoluzione russa del 1905 i kazaki ottennero di avere dei propri rappresentanti diretti.

Quando nel 1916 il regime zarista ordinò la mobilitazione degli uomini per compiere servizi militari, i kazaki si ribellarono.

L'insurrezione venne repressa nel sangue, ma nel novembre 1917 dopo il trionfo della rivoluzione, i nazionalisti kazaki pretesero l'autonomia totale del proprio Paese.

Venne creato uno Stato autonomo nel 1917-19.

Le truppe bolsceviche riuscirono comunque a sopraffare i ribelli;

nel 1925 venne istituita la Repubblica autonoma del Kazakistan, trasformata nel 1936 in Repubblica socialista.

Le massicce immigrazioni russe avvenute in epoca staliniana e dopo la seconda guerra mondiale mutarono la composizione etnica del Paese, riducendo i kazaki a meno del 40% della popolazione.

Oltre a sviluppare il suo potenziale industriale, il regime socialista estese il tipo di sfruttamento agricolo della regione, che passò da essere considerato un territorio poco fertile a diventare il 15% della superficie agricola dell'URSS.

Quest'azione fu associata alla nomina di Leonid Breznev a capo del PC del Kazakistan.

Durante gli anni Ottanta, a causa delle aperture gorbacioviane, esplosero rivalità tra l'etnia kazaka e le altre nazionalità.

N. Nazarbayev, segretario del Partito comunista kazako, promosse (dal 1989) una serie di riforme culminate nella dichiarazione di sovranità del 25 ottobre 1990.

Il Kazakistan fu l'ultima Repubblica dell'Asia centrale che proclamò l'indipendenza dal Governo di Mosca (16 dicembre 1991), aderendo poi alla Costituzione del CSI.

Il Governo del Paese rimase a Nazarbayev, in carica sino al 2000, fautore di una politica di conciliazione sul fronte interno e di apertura in politica estera. Sede di buona parte delle armi sovietiche, il Kazakistan firmò il Trattato di riduzione delle armi strategiche (1992) e il Trattato di non proliferazione nucleare (1993), lasciando alla Russia il compito del graduale smantellamento del suo potenziale nucleare. Nel 1994 il Governo lanciò un vasto piano di privatizzazioni, che comprendeva 3.500 imprese statali, il 70% delle aziende pubbliche. La liberalizzazione dell'economia e le ricchezze naturali attrassero numerosi investitori stranieri durante tutto il 1995. La riforma economica fece però abbassare il tenore di vita di molti kazaki. Nel marzo 1996 fu creata l'unione doganale tra Kazakistan, Kirghizistan, Bielorussa e Federazione Russa, destinata a promuovere un mercato comune di merci, capitali e lavoro. Nel 1997 Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan firmarono un accordo per la riduzione delle truppe e la smilitarizzazione dei confini. Nel giugno del 1998 la capitale del Paese venne trasferita da Alma Ata alla più centrale località di Akmola, ribattezzata Astana («capitale»). Nel marzo dello stesso anno la designazione dell'ex vice ministro Kadyr Baikenov alla direzione del Kazatomprom, la compagnia statale incaricata dell'energia atomica, fu considerato un ritorno al potere della «vecchia guardia» vicina a Nazarbaev e una conseguenza della rinuncia del «liberale» Kazageldin, promotore delle controverse privatizzazioni. Nazarbaev venne rieletto nel 1999 alla carica di presidente della Repubblica, ma gli osservatori dell'OSCE segnalarono brogli e pressioni, dopo che anche l'ultimo avversario credibile, Akezhan Kazhegeldin era stato escluso dalle elezioni con un pretesto giuridico. Nel luglio del 2000 il presidente e il primo ministro in carica Tokayev e quello precedente Balgilmbayev vennero coinvolti in un'inchiesta del ministro della Giustizia statunitense per aver percepito, secondo l'accusa, tangenti miliardarie da alcune compagnie come la Exxon-Mobil, la BP Amoco e altre, in cambio di concessioni per l'estrazione del petrolio e la costruzione di oleodotti. Pochi giorni dopo a Roma venne arrestato e poi rilasciato l'ex primo ministro Kazhegeldin vittima secondo le opposizioni kazake di manovre politiche per i suoi contrasti con il presidente Nazarbaev. In un Paese allarmato per la nascita negli ultimi anni di diversi gruppi islamici, gli attentati dell'11 settembre contro le Torri gemelle e il Pentagono acuirono le preoccupazioni interne per la sicurezza e per la minaccia islamica. Il 22 settembre papa Giovanni Paolo II, primo pontefice a farlo, si è recato in visita in Kazakistan, proprio nel momento in cui gli attentati di New York e Washington portavano all'estremo la tensione fra Occidente e Islam.

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Dal Libro dei Fatti del Kazakistan

Questioni transnazionali

Controversie internazionali, nel gennaio 2019, la Repubblica del Kirghizistan ha ratificato l'accordo di demarcazione del confine kazako-kirghiso; la demarcazione dei confini kazako-uzbeki è in corso; la demarcazione in corso con la Russia è iniziata nel 2007; demarcazione con la Cina completata nel 2002.

LE CITTÀ

Astana

(270.400 ab.). Capitale del Kazakistan e capoluogo della provincia omonima (92.000 kmq; 845.700 ab.). Nodo ferroviario sul fiume Isim, è sede di industrie meccaniche (macchine agricole), tessili e alimentari. Dal 1961 al 1993 è stat denominata Celinograd; è capitale dal 1997, in sostituzione di Alma-Ata.

Almaty

(1.064.300 ab.). Fino al 1992 Alma-Ata. Città del Kazakistan, di cui fu capitale fino al 1997, è capoluogo della provincia omonima (224.200 kmq; 1.684.600 ab.). Situata all'estremità sud-orientale del Kazakistan, Almaty è il centro più popoloso e di maggior rilevanza culturale ed economica del Paese. Ospita numerose industrie, tra cui calzaturifici, concerie, fabbriche tessili, tabacchifici, aziende alimentari. Fondata nel 1854 in territorio russo con il nome di Viernj quale fortificazione contro i Mongoli, la città fu in seguito utilizzata come soggiorno di esiliati politici. Il suo sviluppo economico iniziò con la caduta dell'Impero zarista, grazie alla sua nomina a capitale del Kazakistan e al passaggio della linea ferroviaria Turkestan-Siberia. Si svilupparono allora insediamenti industriali evacuati per ragioni di sicurezza dalla Russia occidentale. La città è stata più volte devastata da cataclismi naturali (terremoti del 1887 e 1911, alluvioni del 1921 e 1963) e ricostruita con criteri urbanistici modernissimi, con ampi spazi verdi e numerosi canali alimentati dalle vicine montagne. Unico monumento sopravvissuto ai disastri, la cattedrale ortodossa. Almaty è sede universitaria, dell'Accademia delle Scienze e della prestigiosa biblioteca Puskin. È anche un rinomato centro internazionale di sport invernali.

Pavlodar

(326.500 ab.). Città del Kazakistan, capoluogo della provincia omonima (124.800 kmq; 943.600 ab.). Sorge nella parte occidentale della steppa di Kulunda, a pochi chilometri dalla riva destra dell'Irtys. Industrie meccaniche, chimiche, alimentari.

Dal Libro dei fatti del Kazakistan

Tratta di esseri umani

La situazione attuale: i trafficanti di esseri umani sfruttano vittime nazionali e straniere in Kazakistan e kazaki all'estero; i trafficanti attirano le vittime dalle zone rurali alle città più grandi con false offerte di lavoro; i trafficanti costringono o costringono uomini e donne kazaki a lavorare in Russia, Bahrein, Brasile, Repubblica di Corea, Turchia ed Emirati Arabi Uniti; i trafficanti di sesso sfruttano donne e ragazze kazake in Medio Oriente, Europa, Asia orientale, Stati Uniti, Paesi dell'Asia centrale e dell'Europa orientale e aree rurali in Kazakistan; i bambini sono costretti a mendicare e adulti e bambini possono essere costretti a comportamenti criminali; i trafficanti utilizzano sempre più la coercizione basata sul debito; i trafficanti sfruttano le dure politiche di applicazione della legge sui migranti per costringerli a rimanere e sfruttano queste politiche per minacciare le vittime di punizione e deportazione se informano le autorità, il che favorisce una sfiducia nel rating delle forze dell'ordine

Il Kazakistan non soddisfa pienamente gli standard minimi per l'eliminazione della tratta, ma sta compiendo sforzi significativi per farlo; il governo ha adottato emendamenti che aumentano le sanzioni penali per i trafficanti, tra cui la revoca della disposizione che consente ai presunti trafficanti di pagare un risarcimento alle vittime per ritirare i loro casi penali; le autorità hanno sviluppato linee guida per l'identificazione delle vittime per il personale diplomatico e fornito formazione sull'identificazione delle vittime ad alcuni ispettori del lavoro; il governo ha compiuto i primi passi verso il miglioramento del suo processo annuale di finanziamento delle ONG; gli sforzi del governo per identificare e proteggere le vittime straniere sono aumentati; le vittime straniere che non hanno partecipato alle indagini penali non erano ammissibili ai servizi e sono state espulse; le forze dell'ordine hanno continuato a fare sforzi limitati per indagare, perseguire e condannare i crimini di traffico di manodopera; le condanne per tratta sono diminuite per il quarto anno consecutivo; Le ONG hanno riferito di accuse di coinvolgimento di agenti di polizia nella tratta di esseri umani, ma pochi funzionari di polizia o altri funzionari sospettati di complicità sono stati indagati o perseguiti (2020).

Droghe illecite

Il Kazakistan è un paese di transito per gli oppiacei afghani destinati alla Russia e all'Europa; aumento dei laboratori clandestini che producono droghe sintetiche; Droghe sintetiche trafficate anche dal sud-est asiatico, Cina, Russia ed Europa, e precursori chimici spediti dalla Russia.

Misurato in base alla superficie, il Mar Caspio è il più grande corpo idrico interno del mondo. Copre circa 371.000 km quadrati (143.200 miglia quadrate) e confina con cinque paesi. Per gli antichi greci e persiani, le immense dimensioni del lago suggerivano che fosse un oceano, da cui il suo nome. Una grande distesa di cielo limpido ha permesso questa immagine satellitare a colori naturali dell'intero corpo idrico. Il colore del Mar Caspio si scurisce da nord a sud, grazie a cambiamenti di profondità e forse sedimenti e altri deflussi. La parte settentrionale del lago è profonda solo da 5 a 6 m (da 16 a 20 piedi). L'estremità meridionale, tuttavia, precipita più di 1.000 m (3.300 piedi). Proprio come il lago raggiunge una maggiore profondità a sud, la terra vicina raggiunge un'altezza maggiore. Le montagne dell'Iran settentrionale fiancheggiano l'estremità meridionale del lago gigante e la vegetazione verde smeraldo si aggrappa a quei pendii montuosi. In netto contrasto con le montagne, i mari di sabbia fiancheggiano i perimetri sud-orientale e settentrionale del lago e le paludi si verificano lungo le rive del lago in Azerbaigian a ovest. Più fiumi sfociano nel Mar Caspio, il Volga è il più grande. In mancanza di uno sbocco, il Mar Caspio perde acqua solo per evaporazione, portando all'accumulo di sale. Sebbene sia un lago, il Caspio non è un lago d'acqua dolce; l'acqua erogata dal fiume Volga riduce al minimo il contenuto di sale del lago all'estremità settentrionale, ma il Caspio diventa più salino a sud. Kara-Bogaz-Gol è un'insenatura salina lungo il perimetro orientale del lago. Immagine gentilmente concessa dalla NASA.

Mar Caspio

Le intricate linee che si intrecciano e attraversano il paesaggio sono strade nell'estremo sud-ovest del Kazakistan. Le aree turchesi a sinistra di questa immagine satellitare a falsi colori sono saline e paludi, alcune parti delle quali sono sommerse (blu scuro). Lo specchio d'acqua è Sor Kaydak, che un tempo era un golfo del Mar Caspio. Con l'abbassamento dei livelli dell'acqua, sono emersi curiosi modelli nel paesaggio che rivelano vecchi affluenti. Immagine gentilmente concessa da USGS.

Strade ell'estremo sud-ovest del Kazakistan

Il lago d'Aral, al confine tra Kazakistan e Uzbekistan, è diminuito drasticamente dal 1950, quando la sua acqua è stata deviata per l'irrigazione senza restrizioni. Nel 2000, quando è stata scattata questa foto, la superficie dell'Aral era diminuita di circa due terzi e il suo volume di oltre l'80%. Oggi rimangono solo tre laghi (che coprono meno del 10% della superficie precedente) e solo uno di questi, il Lago d'Aral settentrionale (l'area blu profondo verso il basso), è stato parzialmente ripristinato. Immagine gentilmente concessa dalla NASA.

Lago d'Aral

Per tutta la prima metà del 20 ° secolo, il Lago d'Aral era il quarto lago più grande del mondo. Nel 1960, l'Unione Sovietica iniziò un massiccio progetto di irrigazione in quelli che ora sono Kazakistan, Uzbekistan e Turkmenistan, deviando l'acqua dai fiumi che alimentano il Lago d'Aral per irrigare i terreni agricoli. Quando i suoi livelli d'acqua scesero, il lago iniziò a dividersi in pezzi più piccoli: il (piccolo) lago d'Aral settentrionale e il lago d'Aral meridionale (grande). Il Lago d'Aral meridionale si divise ulteriormente in lobi orientali e occidentali. Nell'agosto 2009, quando è stata scattata questa foto, il Lago d'Aral settentrionale (in alto a destra) appariva ancora sano, il Lago d'Aral meridionale consisteva in due corpi idrici isolati: una forma ovale irregolare direttamente a sud-ovest del Lago d'Aral settentrionale e il lungo e sottile resto del lobo occidentale del Lago d'Aral meridionale. Gran parte di ciò che alla fine condannò il Lago d'Aral meridionale fu un tentativo di salvare il suo vicino a nord. Nel 2005, il Kazakistan ha costruito la diga di Kok-Aral tra le porzioni settentrionali e meridionali del lago per preservare i livelli dell'acqua nel nord. Il Lago d'Aral settentrionale ha effettivamente superato le aspettative con la velocità del suo recupero, ma la diga ha posto fine alle prospettive di un recupero del Lago d'Aral meridionale, che alcune autorità consideravano già al di là dell'aiuto. I sedimenti lacustri di questo corpo idrico impoverito hanno fornito ampio materiale per frequenti tempeste di polvere. Immagine gentilmente concessa dalla NASA.

Lago d'Aral

Imitando un collage cubista, frangivento lineari di alberi densamente piantati circondano le fattorie in questo paesaggio invernale vicino alla città di Komsomolets nel nord del Kazakistan. Immagine gentilmente concessa da USGS.

Frangivento lineari di alberi

La più importante regione di coltivazione del cotone dell'Asia centrale è concentrata nella pianura alluvionale del Syr Darya. La pianura alluvionale è mostrata qui come un groviglio di meandri e anelli tortuosi (centro immagine). Le aree più scure sono la vegetazione cespugliosa lungo il corso attuale (piena di acqua blu-verde); fili di vegetazione sono visibili anche lungo le depressioni paludose fiancheggianti, o slough. Una pianura alluvionale più antica appare come una vegetazione scura più diffusa (immagine in alto a sinistra), dove le curve relitte sono ricoperte da un motivo rettangolare di campi di cotone. Il canale rettilineo di un nuovo canale di deviazione può essere visto lungo la riva orientale del fiume. Metà del flusso del fiume è controllato dai bacini idrici e metà dal decollo diretto dell'acqua dai canali. In contrasto con l'uso agricolo intensivo dell'acqua mostrato qui, il controllo dell'acqua nelle valli montane a monte è orientato più verso la produzione di energia. Il fiume scorre per 2.200 km (1.370 miglia), dai monti Tien Shan a ovest e nord-ovest fino al Lago d'Aral. Il controllo del fiume è affidato alla Syr Darya Basin Water Organization, gestita da nazioni con territorio nello spartiacque. Alcuni dei principali sforzi dell'organizzazione includono la misurazione accurata dell'uso dell'acqua e la riparazione dei canali per ridurre le perdite d'acqua diffuse. Foto per gentile concessione della NASA.

La più importante regione di coltivazione del cotone dell'Asia centrale

Il Grande Lago Almaty è un bacino idrico alpino naturale situato nei Monti Trans-Ili Alatau, 15 km a sud di Almaty in Kazakistan. Il lago è lungo 1,6 km, largo fino a 1 km e profondo tra i 30-40 m. Il lago sfocia nel Grande Fiume Almaty e fa parte del Parco Nazionale Ile-Alatau. A seconda del periodo dell'anno, il colore del lago cambia dal verde chiaro al blu turchese. Il lago è la principale fonte d'acqua per gli abitanti di Almaty.

Il Grande Lago Almaty

Vista aerea di Almaty. Almaty, precedentemente nota come Alma-Ata e Verny, è la città più grande e popolata del Kazakistan. È stata capitale della Repubblica Socialista Sovietica Kazaka e successivamente del Kazakistan indipendente dal 1929 al 1997. Almaty è ancora un importante centro commerciale e culturale; si trova nella zona montuosa del Kazakistan meridionale vicino al confine con il Kirghizistan ai piedi del Trans-Ili Alatau. Almaty ha un clima continentale umido con estati calde e inverni freddi.

Vista aerea di Almaty

Situato nella capitale nur-sultana sulla riva sinistra del fiume Esil (Ishim), il Palazzo presidenziale di Akorda è il luogo di lavoro ufficiale del presidente del Kazakistan. Costruito tra il 2001 e il 2004, ha lo scopo di simboleggiare visivamente le tradizioni delle Grandi Steppe, la cultura eurasiatica e un forte Kazakistan.

Palazzo presidenziale di Akorda

La moschea Hazrat Sultan (Santo Sultano) a Nur-Sultan è la più grande moschea dell'Asia centrale. Costruito sulla riva del fiume Esil, l'edificio è stato costruito tra il 2009 e il 2012 nel classico stile islamico utilizzando ornamenti tradizionali kazaki. A 110.000 mq (11 ettari; 27 acri), la moschea può ospitare fino a diecimila fedeli.

La moschea Hazrat Sultan (Santo Sultano) a Nur-Sultan

Khan Shatyr (Royal Marquee) è una tenda trasparente situata nella capitale nur-sultan. Progettato in stile neofuturista, il progetto architettonico è stato realizzato tra il 2006 e il 2010. La tenda alta 90 m (300 piedi) copre 140.000 mq (14 ettari; 35 acri). Sotto il baldacchino, che copre un'area più grande di 10 stadi di calcio, c'è un parco su scala urbana, un luogo di shopping e intrattenimento con piazze e strade acciottolate, un fiume navigabile, un centro commerciale, un centro mini-golf e un resort sulla spiaggia al coperto. Il materiale trasparente consente alla luce solare di entrare nell'area, moderando la sua temperatura tutto l'anno.

Khan Shatyr (Royal Marquee)

Il lago Rakhmanov si trova nei monti Altai del Kazakistan orientale. La temperatura del lago è sempre bassa a causa della sua profondità, posizione e dei suoi affluenti ghiacciati. Il lago si trova vicino a Rakhman Springs nel Parco Nazionale Katon-Karagay. Le sorgenti sono alimentate da calde acque termali contenenti radon e azoto, ottimali per visite benessere presso un vicino sanatorio.

Il lago Rakhmanov

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